Quando la musica sostiene una Pedagogia del Cuore

17 Giugno 2023



Una pedagogia del Cuore


In un mondo dove tutto corre veloce e si digitalizza è importante ritrovare un tempo per incontrare i bambini con uno sguardo pulito e aperto e portare loro incontro l'immagine di un mondo buono, bello e vero.


In un bosco circondato da un piccolo fiume c'è una casa che si racconta fosse un mulino.



Qui bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni si incontrano, vivono esperienze di senso, si possono immergere nella bellezza del lavoro fatto a mano.


Nel fare a mano sono racchiusi il valore della cura, del calore, dell'attenzione, che i bambini e i ragazzi potranno portarsi con sé durante la loro vita.



Le esperienze educative sono organizzate e proposte dall' "Associazione A Testa in Giù" di Coriano (RN).


E' un grande tesoro dell'educazione che a seguito della recente alluvione in Romagna ha subito gravi danni ai meravigliosi spazi che ospitano i laboratori.


Abbiamo chiesto ai coordinatori di raccontarci a quali valori si ispirano e la storia dell'associazione.


Potete descrivere brevemente la storia della vostra associazione? 


"A Testa in Giù" è un'associazione nata nel 2016, situata in provincia di Rimini, che propone come attività principali il sostegno all'istruzione parentale e alla genitorialità.


Si dedica con passione alla divulgazione delle arti e degli antichi mestieri, alla ricerca pedagogica.


Quali sono i valori che guidano le esperienze educative che proponete? 


Crediamo in uno spazio dove possa avvenire l'incontro con l'altro, dove la parte sacra di ogni essere umano possa essere preservata, dove si possa fare l'esperienza di essere visti, accolti, amati per ciò che si è.


Uno spazio per incontrare l'umano che vive in ciascuno di noi, di farlo emergere, per fare esperienze di calore e di volontà, per continuare a vivere nella reciprocità e nella speranza del bene.



I principali riferimenti pedagogici sono Rudolf Steiner, Henning Köhler, Janusz Korczak e... i bambini e i ragazzi che ogni giorno arrivano con le loro domande, le loro storie, la loro unicità e rendono "A testa in giù" un posto brulicante di vita e di possibilità.



Al mondo che digitalizza, corre e crea distanze noi rispondiamo facendo scoprire ai bambini la meraviglia di un tempo lento, il tempo della processualità e della verità delle cose semplici.


Avete subito danni a causa dell'alluvione? 


Lo scorso maggio l'acqua ha allagato il piano terra. Dopo un primo momento di smarrimento abbiamo messo in salvo tutto ciò che era possibile al piano superiore. 



Pensare di riprendere le attività sembrava impossibile e invece molte persone di buona volontà hanno lavorato ininterrottamente per poter ripartire: ce l'abbiamo fatta, grazie all'aiuto di tanti.



Avete fatto richieste di sostegno economico. Che tipo di risposta avete avuto?


Abbiamo attivato una raccolta fondi che ha avuto un buon riscontro e che ci permetterà durante l'estate di rifare i pavimenti in legno, l'impianto elettrico e sistemare con cura lo spazio esterno.


Ma ben più duramente l'acqua ha colpito cittadine a noi vicine e per questo la raccolta fondi non si ferma.

A testa in giù ha un progetto parallelo: quello di arrivare ai bambini e ai ragazzi di Faenza.


Già il 19, 20, 21 giugno i maestri dell'associazione saranno a Faenza per un intervento pedagogico.


Il gruppo mandolinistico torinese ha deciso di organizzare un concerto per sostenervi e devolvere il ricavato alla vostra scuola. Sapete già come sarà utilizzato?


Tutto il denaro che raccoglieremo ci permetterà di portare avanti questi due progetti paralleli: non solo sistemare i nostri spazi, ma anche intervenire concretamente e con continuità sul lungo periodo nella città di Faenza, anche quando in molti ritorneranno alla loro vita, senza ricordarsi della potenza dell'acqua e del fango che ha travolto questa città.




Che cosa vi unisce al gruppo di mandolinistico? I vostri bambini seguono in particolare percorso musicale?


Al gruppo mandolinistico ci unisce l'umanità che vive dietro il coraggio della domanda e della risposta.


Alla nostra richiesta di aiuto, il passaparola tra amici e conoscenti ci ha permesso di attivare atti di solidarietà lontano da noi e interessare coloro che non erano coinvolti in prima persona.


Ci sono persone come Matteo Scovazzo, Direttore dell'Orchestra, che si sono attivate fin da subito per sostenerci pur non conoscendoci. 


Questa esperienza di vicinanza è fondamentale per superare i momenti di grande difficoltà e siamo profondamente grati a tutti coloro che ci hanno sostenuto con azioni e pensieri.


Nelle vostre esperienze educative seguite un particolare percorso musicale?

Che cosa vi unisce al gruppo di mandolinistico? 


La musica per noi è una risorsa preziosa: canto e ritmi fanno da cornice alle nostre proposte.

Al gruppo mandolinistico ci unisce l'umanità che vive dietro il coraggio della domanda e della risposta.


Alla nostra richiesta di aiuto, il passaparola tra amici e conoscenti ci ha permesso di attivare atti di solidarietà lontano da noi e interessare coloro che non erano coinvolti in prima persona. 


Al gruppo mandolinistico torinese abbiamo chiesto: "Come mai avete deciso di sostenere l'Associazione a testa in giù? "

 

Noi crediamo fortemente che la musica abbia un valore che va oltre le parole e può essere un valido aiuto in momenti di difficoltà e di emergenza.


La musica non è solo note e vibrazioni, ma è soprattutto pensieri ed emozioni che vengono trasportati dal suono; e allora suonare con il proposito di buoni pensieri per alcune famiglie in difficoltà crea un suono del cuore molto profondo.


Avete deciso di organizzare per martedì 20 giugno un concerto di beneficienza per l'associazione.

Potete descriverci il concerto?


Il concerto che proporremo martedì 20 giugno vuole far riscoprire lo strumento del mandolino facendo ascoltare un repertorio originale per mandolino solo, voce e mandolino e orchestra a plettro.


Il mandolino è uno strumento musicale del tutto italiano ma purtroppo ad oggi poco conosciuto.


Fino a cento anni fa era suonato da molte persone, animava concerti, feste, balli popolari e, inoltre, aveva anche un repertorio di prim'ordine, virtuosistico e per sale da concerto.


Cosa aspettarsi dalla serata e perché partecipare?


Dalla serata ci si può aspettare della buona musica e un'occasione per creare socialità: Il modo migliore per partecipare e sostenere le attività dell'Associazione a Testa in Giù.



L'appuntamento


Martedì 20 Giugno alle 20:30

Presso il Teatro San Giuseppe via B. Luini 90 a Torino


Contributo minimo di 5 euro a persona, e 3 euro per gli altri componenti della famiglia.